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La letteratura italiana moderna e contemporanea testimonia la transizione culturale dal XVIII secolo a oggi, con l'emergere del romanzo e nuovi generi letterari. L'industria editoriale e il diritto d'autore hanno trasformato gli scrittori in professionisti, mentre il pubblico si è ampliato e diversificato, influenzando la canonizzazione delle opere e la distinzione tra letteratura 'alta' e 'bassa'.
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Lo scrittore, grazie allo sviluppo dell'industria editoriale e all'affermazione del diritto d'autore, si è trasformato in un professionista della scrittura
Il pubblico borghese si è ampliato per includere nuove categorie sociali, come commercianti, imprenditori, impiegati, operai, donne e giovani
La diversificazione del pubblico ha portato a una maggiore varietà di contenuti letterari, con il romanzo che emerge come genere dominante
La canonizzazione avviene quando un autore o un'opera viene inclusa nei manuali scolastici e nei programmi di studio, diventando parte del patrimonio culturale da trasmettere alle future generazioni
Autori come Federico De Roberto, Vittorio Spinazzola e Anna Maria Ortese sono esempi di scrittori il cui riconoscimento è in fase di consolidamento
L'istituzione scolastica, attraverso l'uso di antologie, storie letterarie e corsi universitari, gioca un ruolo cruciale nel definire il sistema letterario e nella canonizzazione degli autori e delle opere
Si è passati da una letteratura elitaria, rivolta a un'élite colta, a una letteratura popolare e di massa nel Novecento
La moltiplicazione e la differenziazione della produzione letteraria hanno portato alla distinzione tra letteratura "alta" e "bassa", con ulteriori suddivisioni in generi come il romanzo d'appendice e il feuilleton
Per comprendere appieno la complessità e la varietà del panorama letterario, è necessario analizzare sia la letteratura istituzionale sia quella popolare e di massa