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Gabriele D'Annunzio, poeta e scrittore italiano, lasciò un'impronta indelebile nella letteratura con opere come 'Il piacere' e 'Le vergini delle rocce'. La sua vita fu segnata da successi letterari, avventure teatrali, impegno politico e militare, culminando nell'impresa di Fiume e nel ritiro al Vittoriale degli Italiani.
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Durante gli anni di formazione al Collegio Cicognini di Prato, D'Annunzio pubblicò la sua prima raccolta di poesie "Primo vere" finanziata dal padre
La prima raccolta di poesie di D'Annunzio, "Primo vere", ottenne recensioni positive e rifletteva già la sua ricerca stilistica e la sensibilità estetica
D'Annunzio iniziò a collaborare con riviste letterarie come "Cronaca bizantina" dopo il suo trasferimento a Roma nel 1881
D'Annunzio ottenne prestigio nel panorama letterario italiano con la pubblicazione di novelle come "Il libro delle vergini" e "San Pantaleone"
Il romanzo "Il piacere", che ritraeva la vita mondana romana e la relazione di D'Annunzio con Elvira Fraternali Leoni, consolidò la sua fama di scrittore
L'influenza del pensiero di Friedrich Nietzsche si manifestò nelle opere di D'Annunzio, come il romanzo "Trionfo della morte" e "Le vergini delle rocce"
D'Annunzio si interessò al teatro grazie all'attrice Eleonora Duse, per la quale scrisse diverse opere di successo come "La città morta" e "La figlia di Iorio"
Nonostante la sua elezione a deputato nel 1897, D'Annunzio ebbe una scarsa partecipazione e un'imprevedibile oscillazione ideologica che portò alla sua sconfitta elettorale
Dopo l'esperienza fiumana, D'Annunzio si ritirò nella villa Il Vittoriale degli Italiani, donatagli dalla nazione, dove continuò a lavorare alla pubblicazione delle sue opere e mantenne un rapporto ambivalente con il regime fascista