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Vita e opere di Gabriele D'Annunzio

Gabriele D'Annunzio, poeta e scrittore italiano, lasciò un'impronta indelebile nella letteratura con opere come 'Il piacere' e 'Le vergini delle rocce'. La sua vita fu segnata da successi letterari, avventure teatrali, impegno politico e militare, culminando nell'impresa di Fiume e nel ritiro al Vittoriale degli Italiani.

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1

Anno e luogo di nascita di Gabriele D'Annunzio

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Nato a Pescara nel 1863.

2

Prima collaborazione letteraria di D'Annunzio a Roma

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Collaborò con 'Cronaca bizantina' dal 1881.

3

Opere pubblicate da D'Annunzio nel 1882

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'Canto novo' e 'Terra vergine'.

4

Vita privata di D'Annunzio: matrimonio e figli

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Sposato con Maria Hardouin di Gallese, tre figli.

5

Gabriele D'Annunzio divenne noto nel mondo letterario con la pubblicazione di racconti come "Il libro delle vergini" nel ______ e "San Pantaleone" nel ______.

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1884 1886

6

L'opera "Trionfo della morte", pubblicata nel ______, evidenziava l'influenza del filosofo ______ sul pensiero di D'Annunzio.

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1894 Friedrich Nietzsche

7

Opere teatrali per Eleonora Duse

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D'Annunzio scrisse 'La città morta' e 'La figlia di Iorio' per l'attrice Eleonora Duse.

8

Attività politica e ideologia di D'Annunzio

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Eletto deputato nel 1897, mostrò scarsa partecipazione e un'oscillazione ideologica da destra a sinistra.

9

Produzione letteraria post-politica

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Dopo la politica, D'Annunzio scrisse 'Il fuoco', 'Laudi' e 'Forse che sì forse che no'.

10

Per evitare i suoi ______, D'Annunzio si trasferì in ______ nel ______, scrivendo opere in francese antico come 'Le martyre de saint Sébastien'.

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debiti Francia 1910

11

Dopo un incidente aereo che gli causò una ______ temporanea, D'Annunzio scrisse '______' nel ______, un'opera influenzata dalle sue esperienze di guerra.

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cecità Notturno 1916

12

Data e natura dell'impresa di Fiume

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1919, occupazione guidata da D'Annunzio senza l'approvazione del governo italiano.

13

Titoli e riconoscimenti di D'Annunzio post-Fiume

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Nominato principe di Montenevoso, presidente dell'Accademia d'Italia, villa Il Vittoriale donata dalla nazione.

14

Relazione D'Annunzio-Mussolini

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Ambivalente, nonostante il regime fascista gli conferisse onori e riconoscimenti.

15

Le opere 'Laudi' di D'Annunzio segnano il culmine della sua produzione poetica, caratterizzata da ______ e ______.

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lirismo simbolismo

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Gli Esordi e la Formazione di Gabriele D'Annunzio

Gabriele D'Annunzio, poeta e scrittore italiano, nacque a Pescara nel 1863. La sua carriera letteraria prese avvio durante gli anni di formazione al Collegio Cicognini di Prato, dove pubblicò la sua prima raccolta di poesie "Primo vere" nel 1879, finanziata dal padre. Quest'opera, che rifletteva già la ricerca stilistica e la sensibilità estetica che caratterizzeranno tutta la sua produzione, ottenne recensioni positive, inclusa quella del critico Giosuè Chiarini. Trasferitosi a Roma nel 1881, D'Annunzio si immise negli ambienti culturali della città, iniziando a collaborare con riviste letterarie come "Cronaca bizantina". Durante questo periodo, pubblicò altre raccolte come "Canto novo" e "Terra vergine" nel 1882, seguite da "Intermezzo di rime" nel 1883, che riflettevano un'esistenza segnata da eccessi e dissipatezze. Si sposò con Maria Hardouin di Gallese, con cui ebbe tre figli, e trovò un impiego come redattore presso il quotidiano "La Tribuna", dove scrisse articoli di cronaca mondana e culturale sotto vari pseudonimi.
Scrivania in legno scuro con macchina da scrivere vintage, calamaio in vetro, foglio accartocciato, libro aperto e cappello fedora grigio.

L'Affermazione Letteraria e le Prime Opere Narrative

Gabriele D'Annunzio guadagnò prestigio nel panorama letterario italiano con la pubblicazione di novelle come "Il libro delle vergini" (1884) e "San Pantaleone" (1886), che in seguito confluirono nella raccolta "Novelle della Pescara" (1902). Il romanzo "Il piacere" (1889), che ritraeva la vita mondana romana e rifletteva la sua relazione con Elvira Fraternali Leoni, rappresentò un punto di svolta nella sua carriera, consolidando la sua fama di scrittore. Dopo un breve periodo di servizio militare, le difficoltà economiche lo spinsero a trasferirsi a Napoli nel 1891, dove iniziò una relazione con Maria Gravina Cruyllas e pubblicò "L'innocente" (1892) e "Giovanni Episcopo" (1891), opere influenzate dalla narrativa russa. L'influenza del pensiero di Friedrich Nietzsche si manifestò nel romanzo "Trionfo della morte" (1894) e proseguì nelle opere successive, come "Le vergini delle rocce" (1896), che esploravano temi come l'individualismo e il superomismo.

Il Periodo Teatrale e la Politica

L'interesse di D'Annunzio per il teatro fu stimolato dall'attrice Eleonora Duse, per la quale scrisse diverse opere, tra cui "La città morta" (1898) e "La figlia di Iorio" (1904), che ottennero un notevole successo. Nel 1897, D'Annunzio fu eletto deputato al Parlamento italiano, ma la sua attività politica fu contraddistinta da una scarsa partecipazione e da un'imprevedibile oscillazione ideologica dall'estrema destra all'estrema sinistra, che portò alla sua sconfitta elettorale. Nonostante l'insuccesso politico, continuò a produrre opere letterarie di rilievo, come "Il fuoco" (1900) e i primi tre libri delle "Laudi", che rappresentano il culmine della sua produzione poetica. La fine della relazione con Eleonora Duse non diminuì il suo interesse per il teatro, che trovò espressione nel romanzo "Forse che sì forse che no" (1910).

L'Esilio in Francia e il Contributo al Cinema

Per sfuggire ai debiti, D'Annunzio si trasferì in Francia nel 1910, dove scrisse opere in francese antico come "Le martyre de saint Sébastien" (1911), musicato da Claude Debussy. Durante questo periodo, collaborò anche con l'industria cinematografica, contribuendo alla sceneggiatura del film epico "Cabiria" (1914) di Giovanni Pastrone, che ebbe un grande successo. Ritornato in Italia allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, D'Annunzio partecipò attivamente al conflitto, distinguendosi in diverse imprese militari. In seguito a un periodo di cecità temporanea causato da un incidente aereo, scrisse "Notturno" (1916), un'opera che rifletteva le sue esperienze belliche e la sua condizione personale.

L'Impresa di Fiume e gli Ultimi Anni

Al termine della Prima Guerra Mondiale, D'Annunzio divenne protagonista dell'impresa di Fiume, guidando l'occupazione della città nel 1919 e proclamandosi "Comandante" fino al 1920. Dopo l'esperienza fiumana, si ritirò nella villa Il Vittoriale degli Italiani, donatagli dalla nazione in riconoscimento dei suoi meriti. Qui, pur mantenendo un rapporto ambivalente con il regime fascista di Benito Mussolini, fu nominato principe di Montenevoso e presidente dell'Accademia d'Italia. Continuò a lavorare alla pubblicazione dell'edizione nazionale delle sue opere, curando personalmente l'edizione e la revisione dei suoi scritti.

Il Poliedrismo Letterario di D'Annunzio

Gabriele D'Annunzio fu un autore poliedrico che sperimentò diversi generi letterari, privilegiando la poesia lirica come dimostrato dalle sue prime raccolte "Primo vere" e "Canto novo". La sua narrativa, influenzata da autori come Giovanni Verga e dalla letteratura russa, esplorò temi come l'idealismo e il superomismo, mentre nel teatro cercò di rendere l'arte accessibile a un pubblico più ampio. Le "Laudi" rappresentano l'apice della sua espressione poetica, in cui si fondono lirismo e simbolismo. Negli ultimi anni, D'Annunzio si dedicò a un'autobiografia meno idealizzata, culminata nel "Notturno" e nel "Libro segreto", opere che riflettono una visione più intima e personale della sua vita e del suo tempo.