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La nascita della letteratura volgare in Italia segna il XIII secolo con figure come Dante Alighieri e la Scuola Siciliana. Quest'epoca di trasformazioni vede il volgare emergere nei componimenti poetici, influenzato dai trovatori provenzali e dalle dinamiche politiche e sociali dei Comuni.
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L'affermazione dell'economia mercantile e la formazione di entità politiche autonome favoriscono l'uso del volgare in ambito letterario
L'ascesa dei regni e dei comuni favorisce l'uso del volgare come lingua del popolo, distaccandosi dal latino
La borghesia mercantile promuove il volgare per esprimere la propria visione del mondo, influenzando la produzione letteraria
L'Italia del XIII secolo presenta una molteplicità di dialetti regionali e locali, senza una lingua volgare standardizzata
Dante Alighieri identifica quattordici varietà di volgare, ciascuna con caratteristiche proprie, a volte differenziate anche all'interno di una stessa città
La varietà linguistica si riflette nella produzione letteraria dell'epoca, con generi letterari che si sviluppano in specifiche aree geografiche
La lirica italiana del Duecento si caratterizza per la sua natura soggettiva e si ispira alla poesia cortese dei trovatori provenzali
In Toscana si sviluppano generi letterari che riflettono la vita politica e sociale, come la poesia comico-realistica e allegorica
In Umbria e nella Pianura padana si sviluppa una forte tradizione di poesia religiosa
La prosa trattatistica e storica trova terreno fertile soprattutto in Toscana e a Bologna
La corte di Federico II in Sicilia diventa un punto di riferimento per la nuova poesia volgare, che si ispira alla poesia cortese dei trovatori provenzali
La scuola siciliana rappresenta un momento cruciale per la letteratura italiana, con la creazione della prima poesia d'arte in volgare
La poesia siciliana si concentra sul tema amoroso e si caratterizza per un volgare selezionato e raffinato, influenzato dalla cultura dei trovatori
Con il declino della scuola siciliana, i poeti toscani ereditano e trasformano la tradizione poetica siciliana
I poeti toscani adattano la tradizione poetica siciliana al proprio volgare e arricchiscono la poesia di nuovi temi
In Toscana, la vita politica e sociale animata dai liberi Comuni permette ai poeti di introdurre nella lirica tematiche civili e morali
Guittone d'Arezzo, vissuto tra il 1235 e il 1294, è una figura emblematica del guelfismo conservatore e un attivo partecipante alla vita politica della sua epoca
Il suo stile, marcato da una complessità e da un gioco di allusioni e artifici verbali, lo rende il principale esponente italiano del trobar clus
Le sue opere spaziano dalla politica all'amore e alla religione, riflettendo le passioni politiche e la vita comunitaria del suo tempo