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Giovanni Pascoli, poeta simbolista italiano, affronta nelle sue opere temi come la morte, la natura e la vita rurale. Attraverso simboli e un linguaggio evocativo, Pascoli esprime una visione del mondo frammentata e ricca di mistero, dove la realtà quotidiana si trasfigura in un universo di metamorfosi e illusioni. La sua poesia, influenzata da tragedie familiari, riflette una sensibilità unica e una profonda introspezione.
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Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna, in una famiglia borghese di campagna
Assassinio del padre
L'assassinio del padre nel 1867, un crimine mai risolto, ebbe conseguenze devastanti sulla famiglia
Morte della madre e di altri membri della famiglia
La morte della madre e di altri membri della famiglia aggravò ulteriormente il dolore del giovane Giovanni, influenzando profondamente la sua sensibilità poetica
Nonostante le avversità, Pascoli proseguì gli studi, laureandosi con lode all'Università di Bologna e intraprendendo la carriera di insegnante liceale
La formazione intellettuale di Pascoli fu influenzata dal positivismo, ma sviluppò una crescente sfiducia nella scienza come unica chiave di lettura della realtà
Simbolismo e decadentismo
La poesia pascoliana crea un dialogo tra le cose che trascende la logica razionale, conferendo loro attributi umani e spirituali
Visione del mondo frammentata
La poesia di Pascoli riflette una visione del mondo frammentata, in cui il piccolo e il grande, il reale e l'io lirico si fondono in un tessuto poetico denso di simbolismo
Uso di elementi naturali e quotidiani
Nella poesia di Pascoli, gli elementi materiali si caricano di significati simbolici e allusivi, espressione di una visione soggettiva e intimista
Nel saggio "Il Fanciullino", Pascoli esprime la sua concezione della poesia come modalità di conoscenza che va oltre il razionale, enfatizzando l'importanza dell'immaginazione e dell'intuizione
Poemetti
In "Poemetti", Pascoli adotta la terzina dantesca per raccontare storie di vita rurale, esaltando i valori della semplicità e dell'autenticità familiare
Myricae
In "Myricae", la sua prima raccolta poetica, Pascoli affronta temi come la morte e il ricordo dei defunti, utilizzando un linguaggio ricco di onomatopee e una sintassi frammentata per evocare atmosfere evanescenti e cariche di mistero
Altre opere
Tra le altre opere di Pascoli, si possono citare "Arano", "Temporale" e "Il lampo", in cui il poeta descrive con minuzia elementi della vita quotidiana e della natura per evocare ricordi e sensazioni personali