L'Umanesimo, movimento culturale nato in Italia nel XIV secolo, poneva l'essere umano al centro, rivalutando la cultura classica. Gli umanisti, come Coluccio Salutati e Leonardo Bruni, influenzarono profondamente la cultura europea, promuovendo studi umanistici e filologia.
Mostra di più
L'Italia del XIV e XV secolo era politicamente frammentata in città-stato e signorie, mentre economicamente si stava sviluppando un capitalismo proto-industriale grazie all'espansione del commercio e alla nascita di una borghesia mercantile e imprenditoriale
L'ambiente di trasformazione storica ed economica favorì il mecenatismo e gli investimenti in arte e cultura, stimolando l'interesse per gli studi classici e la valorizzazione dell'individuo
La nuova classe dirigente urbana, composta da borghesi e intellettuali, cercava un modello culturale che riflettesse i loro valori e il dinamismo della società in cui vivevano, rivolgendosi ai modelli classici per ispirazione e promuovendo un rinnovamento culturale
La classe dirigente urbana, in cerca di legittimazione e distinzione dalla cultura medievale percepita come arretrata, si rivolse ai modelli classici per ispirazione, promuovendo un rinnovamento culturale che enfatizzava il ritorno ad un'età d'oro dell'umanità e la riscoperta del patrimonio culturale dell'antichità
Gli umanisti si dedicarono alla riscoperta e allo studio critico dei testi classici, attraverso la filologia, correggendo gli errori accumulatisi nel corso dei secoli
Gli umanisti rivalutarono gli autori e i testi dell'antichità come modelli di eccellenza intellettuale e virtù morale, ponendo l'essere umano e i valori umani al centro del loro pensiero e superando gli ideali medievali
Gli umanisti cercarono di conciliare i valori umanistici con la fede cristiana, riconoscendo la dignità e la libertà dell'essere umano creato a immagine di Dio
L'educazione umanistica non trascurava la dimensione spirituale, ma mirava a formare individui equilibrati e virtuosi, capaci di vivere una vita terrena ricca di significato in preparazione all'eternità
L'Umanesimo attraversò diverse fasi nel corso del XV secolo, dall'"Umanesimo civile" che enfatizzava l'impegno civile e politico degli intellettuali, all'"Umanesimo cortigiano" che li vide al servizio dei principi e dei signori
L'intellettuale umanista, originariamente un laico appartenente alla classe dirigente, operava spesso all'interno delle cancellerie comunali e disprezzava la cultura medievale e la letteratura in volgare, ma con il passare del tempo divenne un professionista al servizio dei signori
I luoghi della cultura umanistica si spostarono dalle cancellerie e dalle biblioteche alle corti, dove sorsero scuole private e accademie che divennero centri di diffusione del pensiero umanistico
La letteratura umanista inizialmente privilegiò la lingua latina, ma nella seconda metà del Quattrocento si assistette a una rinascita della lingua volgare grazie all'opera di autori come Leon Battista Alberti, che riconobbero il valore espressivo e comunicativo del volgare