Eugenio Montale, poeta genovese, ha segnato la letteratura del XX secolo con 'Ossi di seppia'. La raccolta riflette il 'male di vivere' e una visione pessimistica dell'esistenza, attraverso un linguaggio essenziale e simboli naturali. Le sue liriche, come 'I limoni', esprimono la crisi dell'io e la ricerca di speranza.
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Eugenio Montale è nato a Genova nel 1896 e ha vissuto un'esperienza significativa come soldato durante la Prima Guerra Mondiale
Visione del mondo
La sua esperienza come soldato ha influenzato profondamente la sua visione del mondo, caratterizzata da un tono pessimistico e una critica al fascismo
Poesia come forma di espressione
La poesia è diventata per Montale un modo per esprimere il suo impegno politico, etico e morale
Tra le sue opere più importanti si trovano "Ossi di seppia", "Le Occasioni" e "La Bufera e altro"
Montale si distingue per il suo stile essenziale e diretto, caratterizzato dal rifiuto delle avanguardie e da una critica al fascismo
Struttura e contenuti
La raccolta è composta da 61 liriche suddivise in quattro sezioni, che riflettono la visione pessimistica dell'autore e il suo concetto di "male di vivere"
Poetica degli oggetti
Montale utilizza oggetti concreti come simboli per esprimere la sua condizione interiore e la sua visione del mondo
Metrica e stile
La raccolta presenta una varietà di metriche, con l'uso predominante dell'endecasillabo libero e di strofe di diversa lunghezza, che contribuiscono a creare un ritmo incisivo e una musicalità sobria
Tra le poesie più significative di "Ossi di seppia" si trovano "I limoni", "Meriggiare pallido e assorto" e "Cigola la carrucola del pozzo"
Il tema del "male di vivere" è centrale nella raccolta, simboleggiando la sofferenza esistenziale dell'essere umano
Montale rappresenta un universo indifferente e ostile, dove l'essere umano è costantemente tormentato dalla sofferenza
La raccolta esplora la crisi dell'io e la perdita dell'identità individuale, temi tipici della letteratura del Novecento
Nonostante il tono pessimistico, la raccolta si conclude con una poesia che suggerisce la possibilità di speranza e rinnovamento anche nel cuore della disperazione
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