Feedback
What do you think about us?
Your name
Your email
Message
La concezione platonica di virtù e felicità si rivela nel 'Gorgia', dove la giustizia cura l'anima e l'armonia interiore conduce al benessere. 'La Repubblica' estende queste idee allo stato ideale, mentre il 'Fedone' collega la vita etica alla preparazione per l'aldilà. Platone vede la virtù come eccellenza dell'anima e chiave per una vita armoniosa.
Show More
Socrate sostiene che la felicità è legata all'eudaimonia e alla conoscenza del vero bene, mentre Callicle crede che sia soddisfare i propri desideri senza restrizioni
La virtù è vista come un modo di vivere che porta all'armonia dell'anima e alla vera felicità, mentre la ricerca incontrollata del piacere porta al disordine interiore
Platone identifica la giustizia come un'arte che cura l'anima e promuove l'armonia e l'equilibrio interiore, essenziali per la felicità
Platone sostiene che la felicità individuale richiede l'armonia tra le tre parti dell'anima, mentre lo stato ideale riflette le virtù necessarie per la vita dell'individuo
La giustizia è vista come la virtù che mantiene l'equilibrio tra le diverse parti dell'anima, assicurando che ciascuna svolga la propria funzione senza interferire con le altre
Platone sostiene che tutte le arti, compresa la politica, dovrebbero mirare alla virtù come fine ultimo, poiché il bene dell'anima risiede nell'ordine e nell'armonia
Nel dialogo "Fedone", Platone presenta la virtù come un processo di purificazione dell'anima in vista della morte e della vita ultraterrena
Platone sostiene che la vita etica è un'esercitazione continua che prepara l'anima a diventare simile a Dio, caratterizzata da giustizia e santità
La vita virtuosa è proposta come un modello esemplare per raggiungere la felicità sia in questa vita sia nell'oltretomba, poiché la virtù è vista come l'arte della vita